Antonio Mumolo – Avvocato di strada: risultati ottenuti e prospettive

 

Il progetto “Avvocato di Strada” è stato pensato e realizzato all’interno dell’associazione “Amici di Piazza Grande – Onlus”, sorta ed affermatasi come esperimento di sistema integrato di interventi in ambito sociale.
L’Associazione “Amici di Piazza Grande” nasce nella primavera del 1994, su iniziativa della Camera del lavoro di Bologna, con l’intento di dar voce e visibilità a persone con forte svantaggio sociale, persone ignorate, a volte disprezzate, comunque emarginate dal tessuto delle relazioni sociali e dal mercato produttivo. L’Associazione produce un giornale, denominato “Piazza Grande” che rimane il primo esempio in Europa di pubblicazione di strada scritta, redatta e distribuita in prima persona dalle persone cosiddette “senza fissa dimora”. Corpo e fondamento dell’Associazione sono le persone senza fissa dimora. Cittadini invisibili, ai quali viene spesso riconosciuta quale unica fonte di diritto la possibilità di avanzare richieste di sostegno economico (i cosiddetti “sussidi”) che non costituiscono una risposta né una soluzione al disagio, ma improntano di assistenzialismo la relazione tra le istituzioni e i cittadini limitando, in questi ultimi, la possibilità di sviluppo di ogni forma di autonomia personale e sociale. L’Associazione “Amici di Piazza Grande” è il luogo in cui cittadini svantaggiati si organizzano per confrontarsi su idee e modalità di intervento rispetto alle problematiche legate all’emarginazione. Sono loro i protagonisti di azioni volte a promuovere, organizzare e gestire iniziative di rappresentanza, tutela e superamento del disagio dei senza fissa dimora e degli emarginati in genere, a partire dalla rivendicazione del riconoscimento dei diritti alla residenza, alla salute, alla casa, al lavoro, al reinserimento sociale. Principio guida che permea di sé tutte le iniziative dell’Associazione è la convinzione che solo attraverso l’autorganizzazione e la ricerca di nuove strategie di intervento sociale volte a superare la propria condizione di utenti-oggetti, le persone possono diventare soggetti attivi, propositivi e capaci di gestire risposte innovative di superamento del proprio disagio socio-economico.

Su questa base l’Associazione ha elaborato nel corso degli anni strategie progettuali legate all’autoimprenditoria (come le due Cooperative sociali “La Strada” di Piazza Grande e “Fare Mondi” e l’Associazione di Promozione sociale “Fraternal Compagnia”), le attività laboratoriali di transizione al lavoro (officina di riparazione e custodia di biciclette, sartoria, mercato di recupero di oggetti riciclabili, centro di inter-cultura sociale dove viene redatto il giornale di strada “Piazza Grande”) oltre alla gestione di servizi di accoglienza a bassa soglia (Servizio Mobile di Sostegno), creando e promuovendo nel contempo opportunità di sviluppo del reddito per i propri soci e iniziative di progettazione sociale in rete con altri partners pubblici e privati. Nell’ambito della sua attività l’associazione ha più volte denunciato un irrigidimento ingiustificato, sia delle istituzioni che dei cittadini, nei confronti di tutto ciò che non rientra nella “normalità”; tale irrigidimento ha generato atteggiamenti – dell’amministrazione ma anche di cittadini – lontani da ogni principio di solidarietà: essere poveri è oggi considerata una colpa e non più uno status-condizione. Le stesse persone che vivono in strada – e più in generale i soggetti deboli e meno tutelati – hanno lamentato di dover subire ogni giorno soprusi e prevaricazioni di ogni genere, senza potersi difendere. In tale ambito, si è avvertita la necessità di fornire a queste persone un sostegno, qualificato ed organizzato, per la tutela giuridica dei loro diritti. Così è nato l“Avvocato di Strada”; il progetto è stato presentato pubblicamente a Bologna, il 21 dicembre 2000, ottenendo immediatamente adesione da parte di altre associazioni e il consenso di singoli cittadini. Il progetto è stato da subito sostenuto dall’associazione bolognese “Nuovamente – persone e progetti per la città”, che ne ha anche organizzato concretamente la pubblica presentazione, utilizzando tutte le sinergie possibili per la sua promozione ed attuazione. In questi anni i volontari si sono impegnati a promuovere e organizzare iniziative per la tutela dei cittadini senza fissa dimora a partire dai diritti fondamentali alla salute, a nutrirsi, ad una dimora, al lavoro e al reinserimento sociale. Il progetto Avvocato di Strada rappresenta sotto questo profilo una novità, in quanto affronta il tema della povertà e della esclusione da un punto di vista socio-giuridico con l’obiettivo di contribuire a sviluppare un sistema che assicuri l’effettivo riconoscimento dei diritti dell’individuo.


I casi trattati

Il numero di consulenze effettuate è difficile da calcolare, ma è di rilevante consistenza. Tra i casi affrontati, uno in particolare ha assunto notevole importanza per la realizzazione degli obiettivi del progetto. Il gruppo dell’Avvocato di Strada ha dovuto radicare una causa pilota contro il Comune di Bologna, per la tutela del diritto alla residenza. L’azione giudiziale si è resa necessaria a causa del comportamento illegittimo tenuto dall’amministrazione comunale che aveva, fino a quel momento, negato ad una persona senza fissa dimora un diritto soggettivo, quello alla residenza, già riconosciuto dalla Costituzione.
La causa si è conclusa con il riconoscimento del diritto alla residenza del richiedente e con la condanna del Comune di Bologna al pagamento delle spese legali. Tale provvedimento, unico in Italia, costituisce un precedente giurisprudenziale fondamentale. A seguito della pronuncia del giudice tutte le persone senza fissa dimora, in tutto il territorio nazionale, oggi possono richiedere e ottenere la residenza anagrafica presso i dormitori, i centri di accoglienza, le associazioni. Il risultato è ancora più importante se si pensa che l’iscrizione nei registri anagrafici è il presupposto imprescindibile per beneficiare dell’assistenza sanitaria nazionale, per esercitare il diritto di voto, per iscriversi alle liste di collocamento, per aprire la partita IVA e, in generale, per godere dei diritti riconosciuti dallo stato sociale. Un altro problema che è stato affrontato con frequenza è quello della situazione in cui versano i figli minori delle persone che vivono in strada. Questi bambini vengono inesorabilmente dati in adozione ad altre persone, su consiglio degli assistenti sociali e con decisione del Tribunale dei Minori. Gli assistenti sociali ed il Tribunale dei Minori dimenticano però, spesso, che la persona che vive in strada e che si trova in situazione di grave disagio (alcoolisti, tossicodipendenti o semplicemente poveri) ha normalmente una famiglia e che sarebbe più giusto affidare i minori temporaneamente a quella famiglia, consentendo ai genitori di intraprendere un percorso di recupero, alla fine del quale potranno tornare a vivere con i propri figli. Questa strada, tra l’altro, non solo consente ai genitori “senza fissa dimora” di non perdere i figli, ma offre l’ulteriore vantaggio di dare loro uno stimolo in più per uscire dalla situazione in cui si trovano. In due casi è stata fatta opposizione all’adottabilità di due bimbi ed in ambedue i casi il Tribunale ha deciso che i minori venissero affidati a familiari dei genitori (in un caso ai nonni e nell’altro alla sorella della madre). Nel frattempo i genitori sono entrati in comunità, per affrontare un percorso che consentirà loro di ritornare a vivere con i propri figli.

Gli sviluppi futuri

Le persone senza fissa dimora, presenti sul nostro territorio, spesso arrivano a Bologna dopo avere girovagato per tutto il paese. Pertanto, in molti casi, la competenza territoriale relativa alle questioni che di debbono affrontare appartiene ad un altro foro. Per queste ragioni lo sportello si avvale di legali di altre città d’Italia, presso di cui gli avvocati di strada bolognesi eleggono domicilio, e che di volta in volta sono individuati anche con l’aiuto di altre organizzazioni e associazioni presenti sul territorio di riferimento.
Avvocato di Strada riesce quindi ad esercitare la propria azione su tutto il territorio nazionale, fermo restando che la vertenza giuridica viene attivata dal territorio bolognese. Come già anticipato, tra le prospettive del progetto vi è quella di aprire sportelli di “Avvocato di Strada” nelle principali città italiane. Sin dall’inizio dell’attività, sono stati organizzati una serie di incontri con avvocati di altre città italiane, interessati a replicare questa esperienza, al fine di fornire loro tutto l’appoggio possibile. Attualmente in Italia sono attivi vari sportelli di Avvocato di Strada. Alla prima esperienza bolognese si sono aggiunti nel tempo gli sportelli di Bolzano, Ferrara, Verona, Padova, Bari, Foggia e Trieste. Parallelamente, è in fase avanzata l’apertura di sportelli a Milano, Torino, Roma, Napoli, Reggio Emilia, Reggio Calabria, Catania e Sassari. Nel Luglio del 2004 si è tenuta a Bologna la prima riunione nazionale delle realtà che hanno costituito o intendono costituire lo sportello di Avvocato di Strada. L’incontro, promosso dallo sportello Avvocato di Strada di Bologna, è stato il primo momento di confronto e di scambio di idee sul tema, con l’obiettivo di confrontare le diverse esperienze e di gettare le basi di un futuro coordinamento fra le varie sedi italiane. Oltre ai legali dello sportello bolognese, hanno partecipato all’incontro i promotori dei progetti delle città di Roma, Milano, Padova, Napoli Vicenza, Verona, Reggio Emilia e Firenze. Il progetto Avvocato di Strada di Bologna è stato premiato dalla Fondazione Italiana per il Volontariato quale miglior progetto per l’anno 2001 dedicato alle persone senza fissa dimora. La premiazione è avvenuta il 4 aprile 2002 a Roma, alla presenza del sindaco Walter Veltroni e del sottosegretario al Ministero del Lavoro. Sono ormai numerosissime le associazioni e le organizzazioni che hanno aderito fattivamente all’iniziativa.

Tra le altre hanno aderito CGIL – CISL- UIL di Bologna, Consulta contro l’esclusione sociale di Bologna, Cile-CGIL di Bologna, Associazione Nuovamente, Coop. La Strada di Piazza Grande, Auser, Federconsumatori Provinciale e Regionale, Lega Consumatori ACLI, Gruppo Abele, Giuristi Democratici, A.S.G.I., A.S.P.H.I. di Bologna. Ovviamente c’è ancora molto da fare e c’è bisogno dell’aiuto di tutti.
Il lavoro svolto sino ad oggi è stato possibile solo grazie all’apporto spontaneo, disinteressato, generoso ed entusiasta dei volontari, che hanno dedicato il loro tempo e le loro energie alla realizzazione di questa iniziativa.
Il merito, se un merito c’è in quello che stiamo facendo, è solo loro.

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