Intervista a Elio Veltri

Democrazia e libertà dell’individuo nella tradizione liberale

 

Quali siano gli imperativi etici che proporrebbe oggi per fare fronte alla “questione morale” di questi anni da un punto di vista liberale?

Intanto una premessa, l’etica riguarda essenzialmente i comportamenti individuali, e viene prima del rispetto delle leggi e delle regole. Proprio per questo la cultura liberale è stata più sensibile a certi problemi di altre culture, come quella cattolica quella marxista. Ma più che degli “imperativi categorici” io proporrei qualche esempio o suggestione. In primo luogo penso ad un’idea di buon governo condotto nell’interesse dei cittadini, come quello rappresentato nell’affresco di Ambrogio Lorenzetti al Palazzo Comunale di Siena. Poi ricorderei che non solo da un punto di vista giuridico, ma proprio in una prospettiva di etica liberale, le responsabilità morali sono personali. Quando invece in questi anni sono emersi fatti di corruzione e malversazione, ed abbiamo visto parlamentari che intendevano “rimettere il mandato al partito”, o che venivano difesi d’ufficio dai loro partiti, ci siamo trovati di fronte a aberrazioni inaccettabili.

 

Perché?

Il mandato si rimette alle istituzioni, che rappresentano i cittadini. E naturalmente di fronte alla corruzione dei singoli non ha senso alcuna copertura. Sempre sul piano di una etica della responsabilità, quante volte abbiamo sentito dire: “ma XY è un galantuomo: se ha rubato, lo ha fatto solo per il suo partito”. H guaio è che questi comportamenti hanno prodotto conseguenze anche pù gravi: se quei personaggi avessero rubato solo per sé molto probabilmente avrebbero rubato meno!

 

Tuttavia in questi ultimi anni, quando si attaccano corrotti e corruttori, ci si sente replicare sempre più spesso con l’argomento che fu di Craxi: “quei comportamenti erano il prodotto del sistema di funzionamento della politica” magari tradotto in affermazioni ancora più qualunquistiche , del tipo “sono tutti uguali: rubano tutti!”

Ma questa è proprio la negazione di quella etica della responsabilità individuale che dovrebbe rappresentare il nocciolo del liberalismo! Non ci si può giustificare così di fronte a fatti che hanno avuto conseguenze devastanti per lo Stato e per i cittadini, dilatando enormemente il debito pubblico, inquinando e rendendo inefficiente la pubblica amministrazione, gonfiando in modo abnorme la spesa pubblica. Questa sera porterò alcune cifre che cercano di quantificare l’enormità del danno che abbiamo subito tutti. Bisognerebbe poi ricordare, di fronte a certe rivalutazioni di Craxi, come il suo comportamento deresponsabilizzante abbia condotto praticamente alla scomparsa del più antico partito del movimento operaio, che aveva resistito alla dittatura ed alle persecuzioni fasciste. Una scomparsa che si è consumata proprio quando in Europa il filone socialista stava vincendo su quello comunista.

 

Esiste qualche rapporto tra la mentalità, la cultura politica, il comportamento di Forza Italia e del suo leader Berlusconi e la cultura liberale?

Intanto bisogna ricordare che nel nostro paese, se escludiamo la Destra storica del periodo postunitario, la tradizione liberale non ha avuto uno sviluppo paragonabile a quello di altri grandi paesi europei. Senza contare che, a parte alcune grandi figure come Croce, Giustino Fortunato, Gobetti o Einaudi, spesso è stata piuttosto reazionaria e politicamente discutibile. Ma Forza Italia e Berlusconi non hanno assolutamente nulla a che vedere con l’etica liberale della responsabilità, che comporta anche un assoluto rispetto per le istituzioni e delle regole democratiche.

 

In che senso?

Qui ci troviamo di fronte un partito proprietario che occupa lo Stato e se ne serve. Nella storia delle democrazie liberali non c’è un solo caso di una simile occupazione dello Stato, per di più da parte di chi non ha titoli morali per farlo, visti i processi e le imputazioni pendenti, né si è mai vista l’approvazione di un numero così elevato di leggi ad personam, fatte per tutelare sé, i propri amici, i propri interessi privati. Siamo davanti, con il governo Berlusconi, ad una novità degenerativa assoluta, almeno se parliamo di democrazie liberali fondate sullo Stato di Diritto. Solo nella storia delle dittature si può trovare qualcosa di simile.

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